Le panchine dei diritti: una necessaria goccia nell’oceano
Le panchine dei diritti: una necessaria goccia nell’oceano
di Maria Teresa Giannini
Diventare un faro per i diritti è la grande ambizione che Torino si è posta negli ultimi anni: oggi all’Hotel NH Santo Stefano di Porta Platina si parlerà delle “panchine dei diritti”, l’iniziativa portata avanti dal comune per sensibilizzare i cittadini sulle violazioni dei diritti di soggetti a rischio, come donne, giovani, disabili. Le prime Panchine Rosse contro la violenza sulle donne,erano state posizionate a gennaio: a partire da fine Maggio vedrà la luce, davanti al Liceo Scientifico Einstein, anche la prima Panchina Gialla contro il bullismo, un problema che ha portato all’apertura di 7.000 casi ma che, grazie ad un lavoro di riabilitazione dell’intera comunità, porta un dato di recidiva zero.
“E’ il momento adatto per schiacciare l’acceleratore sui diritti e l’uguaglianza”.Sostiene Daniela Todarello, consigliera torinese della Circoscrizione 6, che spiega:“L‘incontro non intende, per ora, lanciare nuove panchine, ma vuole raccontare che cosa si sta facendo in cittàper tutelare i minori, gli omosessuali, e contro la violenza delle donne.”
All’incontro, infatti, saranno presenti associazioni e onlus impegnate con tutti coloro che sono vittime e o implicati in situazioni di disagio psico-sociali. La onlus Centro degli uomini illustrerà come ha raccontato alle ragazze delle scuole i seminari di recupero per uomini che hanno avuto dei problemi a gestire la rabbia e l’aggressività. Viaggio nelle scuole anche per Arcigay, che parlerà delle difficoltà che incontrano i giovani nell’accettarsi e nel comunicare. Elena Rosa, regista e fondatrice di “Lofficina”, illustrerà la figura femminile e le disabilità nelle campagne pubblicitarie, Graffiti Doc invece un lavoro audiovisivo, già presentato anche alla Camera dei Deputati, in cui uomini violenti si raccontano.
All’incontro parteciperà anche Valeria Fedeli, vice presidente del Senato e icona delle battaglie per i diritti femminili, fra le fondatrici di “se non ora quando”di se non ora quando. “La sua sarà una risposta politica alle accuse di Matteo Salvini, che all’inizio di aprile aveva elogiato quei consiglieri di Lega e Forza Italia che si erano astenuti dalla votazione per l’istallazione delle panchine” ha precisato Todarello – “Queste iniziative non servono a nulla: tanto, ci si siedono solo papponi e drogati”.
Naturalmente, molti sono i passi da muovere in direzione dell’abbattimento effettivo di barriere e discriminazioni: la questione dell’uguaglianza sostanziale e, soprattutto, contrattuale, è ancora un grosso nodo da sciogliere per una società abituata a rassegnarsi alla subalternità. Ma “Le panchine non sono un atto di propaganda, ma un simbolo dell’attenzione che finalmente viene attribuita a questi problemi.” afferma Anna Rossomando, deputata del Partito Democratico. Il cambiamento culturale, del resto, passa prima di tutto dall’educazione ai diritti.